5 glitch che hanno cambiato in meglio i videogiochi
Lo sviluppo di un gioco è un processo iterativo disseminato di passi falsi, errori e cambi di direzione, e talvolta perfino un incidente di percorso può trasformarsi in una benedizione per gli esiti di un progetto. D’altronde storia del medium è colma di glitch divenuti parte integrante dell’esperienza di gioco, e di errori di valutazione che hanno cambiato, più o meno radicalmente, il destino di una produzione. Certo, non è affatto detto che un errore di programmazione abbia conseguenze positive – tutt’altro, in effetti – ma ricordiamo almeno cinque casi in cui l’insorgenza di un bug ha generato riverberi a dir poco memorabili.
Gandhi il guerrafondaio
Partiamo da quello che probabilmente è il caso più celebre di glitch trasformato in feature, nonché il più peculiare di questa lista. Tale singolarità non è legata ai caratteri grotteschi dell’incidente “Nuclear Gandhi“, ma al fatto che in realtà il bug in questione non è mai esistito. Questa storia comincia a prendere piede nel 2012, quando un utente noto come “Tunafish” inizia diffondere la notizia che nel primo Civilization, un gioco uscito più di venti anni prima, era presente un glitch che portava l’IA di Gandhi a manifestare comportamenti oltremodo aggressivi, culminanti in uno spregiudicato attacco nucleare. Sapete come funziona il web, no?
Nel giro di poco, questa fandonia venne ripetuta così tante volte da diventare una verità riconosciuta. La smentita definitiva arrivò solo nel 2020 con la pubblicazione dell’autobiografia di Sid Meier, nella quale il leggendario autore confermò ufficialmente la falsità di quella che, nel tempo, era diventata una vera e propria leggenda metropolitana. Come ogni leggenda che si rispetti, però, anche questa ha un fondo di verità: la causa prima del meme “Nuclear Gandhi” può infatti essere ricondotta ai parametri comportamentali del personaggio in Civilization 5. Nel gioco, infatti, il politico indiano era effettivamente portato a sviluppare e utilizzare l’opzione atomica più di ogni altro leader, e questo perché il team aveva pensato potesse essere una divertente assurdità. Effettivamente lo era.
GTA nasce da un errore di programmazione
La saga di Grand Theft Auto, uno dei franchise più popolari e celebrati nella storia dell’industria videoludica, non sarebbe mai esistita se nel 1995 DMA Design non avesse commesso un errore di programmazione. Durante i lavori sul prototipo dell’antenato del primo GTA, quel Race N’ Chase che in buona sostanza era una sorta di “guardie e ladri” digitale, gli sviluppatori organizzarono test che non diedero risultati granché esaltanti: ai giocatori l’idea non dispiaceva, ma all’atto pratico la proposta non era poi così divertente.
Le cose cambiarono quando un bug nell’algoritmo di pathfinding dei poliziotti portò questi ultimi a comportarsi come dei folli, imbastendo assalti di gruppo ai danni dei giocatori in un caleidoscopio di speronamenti e manovre scriteriate. Come riportato da Gary Penn, al tempo creative manager di DMA Design, l’incidente in questione segnò una svolta nella rotta del progetto, che all’improvviso adottò un gameplay più imperniato sul “giocazzeggio” stradale che sulle missioni. Tutti rimasero estasiati da quel cambiamento, e così GTA fece il suo esordio nel mondo del gaming, dando inizio a un percorso ascendente che speriamo ci conduca presto dalle parti di Vice City.
Street Fighter 2 e la scoperta delle combo
Sebbene il concetto di combo esistesse già ai tempi di Street Fighter 2, è indubbio come il picchiaduro di Capcom abbia avuto un ruolo essenziale nel trasformare questo elemento in uno dei cardini ludici del genere. La cosa bella è che questa fu l’inattesa conseguenza di un’anomalia del funzionamento delle animazioni in relazione al tempismo degli input.
Testando il gioco, infatti, gli sviluppatori si resero conto che era possibile saltare determinati frame e quindi concatenare più attacchi in sequenza, che se ben inanellati permettevano di incapacitare brevemente l’avversario. Pur temendo che la cosa avrebbe alterato in maniera problematica gli equilibri del gameplay, il team decise di non eliminare questa dinamica, lasciandola nel gioco come una sorta di “tecnica segreta” che i giocatori più abili avrebbero potuto scoprire e utilizzare. Il resto è storia: le combo divennero la feature più apprezzata di Street Fighter 2, che in questo modo diede un contributo fondamentale all’evoluzione dei picchiaduro.
Super Mario nel paese dei blocchi generosi
Verso la metà degli anni ‘80, quando un certo idraulico baffuto non era ancora la sempreverde mascotte di Nintendo, e un giovane Shigeru Miyamoto cominciava a posizionare le colonne portanti di una carriera leggendaria, Super Mario Bros. era all’apice di un triennio di concettualizzazione sviluppo. Mentre i programmatori stavano finalizzando e ripulendo il codice, uno di loro si accorse di un problema: talvolta capitava che, se colpiti ripetutamente, i blocchi in giro per i livelli elargissero più monete invece di diventare inerti dopo una singola interazione.
Una volta individuato il bug il team si apprestò a risolverlo, salvo poi rendersi conto che la cosa aggiungeva un certo “quid” all’esperienza. Quale che fosse quel “qualcosa”, fatto sta che dal bug dei blocchi multi-moneta è nata un piccolo ma prezioso tassello della saga platformer per eccellenza, che per quasi quarant’anni ha accompagnato i giocatori nelle loro peripezie salterine.
Quel maiale del Creeper
Chiunque abbia giocato a Minecraft sa bene quanto pericolosi possano essere i Creeper, gli inquietanti dinamitardi che si aggirano fra i voxel pronti a farsi detonare. Quello che forse non sapete è che in origine queste creature erano dei semplici maiali.
No, è un criptico stralcio di lore, ma solo il resoconto di un banale errore commesso dal creatore di Minecraft Markus “Notch” Persson, che nel modellare i succitati suini invertì i valori di altezza e lunghezza. Il risultato fu un grottesco quadrupede slanciato, che Notch pensò bene di trasformare nella più riconoscibile minaccia del suo universo ludico, semplicemente cambiando qualche dettaglio, dandogli una bella mano di verde e programmandolo per assalire i giocatori con effetti dirompenti.
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