Marche

40 gli interventi sospetti. Perquisizioni anche in due studi privati

ANCONA – Sarebbero una quarantina gli interventi chirurgici finiti nel mirino della procura nell’ambito dell’inchiesta che ha portato i carabinieri del Nas a setacciare il reparto della Clinica di Neurochirurgia dell’ospedale di Torrette. La ricerca, estesa anche alla direzione medica, ha fatto finire sotto sequestro dispositivi elettronici, documentazione medica e cartelle cliniche. Quelle riferibili ai pazienti del primario e professore universitario Maurizio Iacoangeli, indagato a piede libero per truffa aggravata ai danni dello Stato.

La mancata autorizzazione

L’ipotesi, tutta da vagliare, è riferibile alle presunte prestazioni avvenute fuori dall’ospedale di via Conca senza l’autorizzazione concessa dalla direzione sanitaria. Ma non solo. Il sospetto degli inquirenti è che avrebbe dirottato i pazienti “privati” a Torrette per operarli, arginando così le liste d’attesa pubbliche. Proprio per incrociare tempistiche, nomi, diagnosi e l’urgenza di intervenire, i carabinieri analizzeranno anche il database gestito dalla Regione Marche per regolare le liste d’attesa. Una mole complessa di lavoro, anche perché i militari del Nucleo antisofisticazione e sanità hanno perquisito gli studi medici dove, sempre secondo la tesi della procura, avrebbe visitato il direttore della Scuola di Specializzazione in Neurochirurgia.

I centri

Si tratta di un centro che si trova a Roma e di uno che ha sede a Casette d’Ete, in provincia di Fermo. Nei due studi sarebbe stata sequestrata documentazione medica, fondamentale per sostenere o meno l’ipotesi dei pm Irene Bilotta e Valentina Bavai: ovvero che i pazienti privati siano stati dirottati all’ospedale di Torrette per delle operazioni fast. Stando a un primo e ancora non definitivo conteggio, sarebbero una quarantina le operazioni sospette eseguite a Torrette, tutte da analizzare con minuzia e particolare attenzione. Sono interventi riferibili allo scorso anno. L’indagine è appena agli iniziati, non è detto che non possano venire fuori nuovi reati, così come ulteriori indagati.

Il blitz a Torrette è stata una doccia gelata per Iacoangeli, originario di Genzano di Roma e stabile in via Conca da una decina di anni. Una carriera senza macchie la sua, dettata dal curriculum accademico e da pubblicazioni mediche a livello internazionale. Difeso dall’avvocato Luca Pascucci del Foro di Macerata, ieri era regolarmente al lavoro.




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