Marche

30enne marocchino aggredisce i carabinieri, condannato a 5 mesi


PESARO Decreto sicurezza, arriva la prima denuncia in provincia di Pesaro e Urbino per l’occupazione abusiva di un immobile. L’uomo però dà in escandescenze e viene arrestato per resistenza a pubblico ufficiale. Ieri davanti al giudice l’udienza per direttissima di un 30enne sorpreso a Vallefoglia mentre occupava abusivamente un’abitazione. I vicini di casa avevano notato strani movimenti, ma il proprietario dell’immobile non poteva essere rientrato perché abita all’estero ed era ripartito da circa una settimana. Così i carabinieri sono andati a controllare e hanno trovato l’occupante all’interno. 

La nuova legge

Solo pochi giorni fa è stato convertito in legge il Decreto sicurezza che prevede lo sgombero dell’immobile in caso di occupazione abusiva. Un reato che può essere punito addirittura con la reclusione da 2 a 7 anni. Si tratta dell’articolo 634 bis del codice penale e vuole punire la condotta commessa con violenza o minaccia di occupazione o detenzione senza titolo di immobile destinato a domicilio altrui, e di impedimento al rientro del proprietario o del legittimo detentore nell’immobile. L’obiettivo è tutelare i proprietari di immobili che vogliono rientrare in possesso della casa occupata abusivamente. Ma il reato può essere punito solo dopo una querela della persona offesa. Dunque i militari hanno dovuto inviare una comunicazione all’ambasciata del paese dove risiede il proprietario affinché potesse sporgere la querela. Mentre le documentazioni e gli atti passavano da un paese all’altro, il 30enne trovato in casa non voleva fornire le sue generalità così è stato portato in caserma per i controlli del caso. Qui ha dato in escandescenze spintonando i carabinieri, lanciando sedie e oggetti, parandosi davanti ai militari in segno di sfida e minacciando anche di suicidarsi. Così è stato ammanettato e arrestato per resistenza a pubblico ufficiale. Ieri mattina, difeso dall’avvocato Marco Notarangelo, ha reso dichiarazioni spontanee. Ha chiesto scusa ai carabinieri per quanto accaduto. Ha detto che non sapeva che l’occupazione dell’immobile fosse abusiva perché si era fidato di una persona conosciuto per strada che parlava la lingua araba come lui e che gli avrebbe indicato quella abitazione come alloggio. Si sarebbe quindi alterato per il fatto che, non conoscendo bene l’italiano e non pensando di aver commesso un illecito, non comprendeva cosa stesse succedendo e perché i carabinieri lo stessero trattenendo in caserma. Ha spiegato di essere venuto in Italia da solo per cercare un lavoro con cui mantenere moglie e figlio che si trovano in Marocco.

I precedenti

Il 30enne è già noto alla giustizia perché in passato ha fornito almeno altre tre identità per non farsi riconoscere. Ed è stato condannato a 2 mesi per un tentato furto in un esercizio commerciale avvenuto a inizio anno. Ieri mattina il giudice ha convalidato l’arresto e disposto la liberazione. Il legale ha trovato un accordo con il pubblico ministero per un patteggiamento a 5 mesi, pena non sospesa visti i precedenti penali. Gli atti sono stati trasmessi alla procura di Urbino per l’occupazione abusiva dell’abitazione a Vallefoglia.




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