3 strategie efficaci per combattere i pensieri negativi”
Nel precedente articolo abbiamo introdotto il concetto di ANTs (Automatic Negative Thoughts) come l’insieme dei pensieri negativi e disfunzionali che si manifestano in modo automatico nella mente di una persona, influenzandone negativamente lo stato emotivo, la propensione all’azione e l’autoefficacia, fino diventare insormontabili ostacoli al cambiamento.
Continuiamo e concludiamo qui la descrizione delle più frequenti e pericolose formiche del pensiero:
La formica “too late”: questo pensiero limitante ci dirà che siamo fuori tempo massimo, ci urlerà addosso che siamo arrivati in ritardo. Questa formica proverà a convincerci di aver perso un treno che non passerà più: è troppo tardi per aprire quell’attività, siamo troppo vecchi per cambiare lavoro, siamo arrivati in ritardo per quell’investimento. Come se ci fosse una clessidra assoluta, un meridiano prescelto che scandisce inesorabilmente un tempo rigido e supremo, e decreta, senza appello alcuno, chi è centrato e chi no.
La formica solitaria: come il nome suggerisce, questa è una tipologia di formica che si è arresa alla convinzione di dover affrontare le sfide della vita in solitudine. Fuor di metafora, è la credenza infestante che siamo gli unici ad avere quel determinato problema, i soli che stanno vivendo quella determinata situazione critica e affrontando delle difficoltà. È un pensiero che consuma energie, speranza e che ci blocca nell’aprirci a nuove connessioni, alla condivisione e alla creazione di alleanze, fondamentali per sostenere gli sforzi di un cambiamento. Il mondo è pieno di formiche solitarie che si sono dimenticate dell’ancestrale potere della connessione.
La formica veggente: potete immaginarla con un pittoresco turbante in testa e con davanti una sfera di cristallo. È la tendenza, pericolosa e distorsiva, a proiettare un ipotetico futuro partendo da delle supposizioni deboli e frammentarie. Le supposizioni, se non criticamente analizzate, diventano convinzioni che creano una realtà che appare essere l’unica possibile nella nostra testa. Ne esiste una variante particolarmente pericolosa che tende a immaginare il futuro proiettando acriticamente il passato, boicottando così anche il più sincero desiderio di cambiamento.
Source link