“2mila droni contro l’Ucraina”. Il piano russo per spezzare le difese aeree di Kiev
L’avvertimento è arrivato dalla Germania e preoccupa enormemente il governo ucraino. La Russia starebbe pianificando di lanciare un maxi attacco contro l’Ucraina utilizzando contemporaneamente fino a 2.000 droni. Secondo il generale di divisione della Bundeswehr Christian Freuding, capo del centro situazionale per l’Ucraina presso il ministero della Difesa tedesco, Mosca sferrerà un blitz senza precedenti affidandosi ad uno sciame di velivoli senza pilota. Il Cremlino, ha sottolineato lo stesso Freuding, sta espandendo significativamente la sua capacità produttiva per consentire l’impiego massiccio di Uav nella guerra contro Kiev. Cosa dovrebbe fare Volodymyr Zelensky per non farsi trovare impreparato? Affidarsi a soluzioni anti-drone a basso costo, con un prezzo compreso tra 2.000 e 4.000 euro, per respingere in maniera efficace eventuali e futuri attacchi su larga scala.
L’allarme sui droni russi
Nel corso del podcast Nachgefragt della Bundeswehr, Freuding ha spiegato che un maxi attacco con droni sferrato dalla Russia “rappresenterà una seria sfida per il sistema di difesa aerea ucraino“. Servono “contromisure intelligenti“, ha aggiunto il generale tedesco, osservando che l’uso dei missili Patriot è illogico contro i droni kamikaze russi, il cui costo è di 30-50 mila euro, mentre un missile Patriot costa oltre 5 milioni. Come ulteriore tattica in aggiunta ai sistemi anti-drone low cost, Freuding ha indicato la necessità per l’Ucraina di sferrare attacchi nel profondo territorio russo, mirati ad aerei militari, aeroporti e fabbriche di difesa.
“La prima opzione, naturalmente, è quella di condurre noi stessi operazioni offensive antiaeree, utilizzando mezzi a lungo raggio, in linea di principio mezzi di guerra aerea, ovvero aerei che colpiscono gli aeroporti prima che questi mezzi possano essere utilizzati“, ha spiegato. La stessa fonte europea ha quindi sottolineato che la Cina ha smesso di fornire componenti per droni all’Ucraina e che ora esporta i preziosi materiali esclusivamente in Russia. “Al momento la situazione è che la Cina esporta di fatto solo in Russia, mentre l’Ucraina è stata esclusa da questo mercato“, ha affermato Freuding.
Mosca punta sugli Uav
Di recente, il nuovo comandante ucraino delle Forze dei Sistemi a Pilotaggio Remoto (Unmanned Systems Forces), Robert “Madyar” Brovdi, ha avvertito che le forze russe saranno presto in grado di lanciare fino a mille droni Shahed al giorno. Nel frattempo, nella notte del 9 luglio, l’esercito russo ha lanciato 728 droni Shahed e Gerber contro l’Ucraina. Il 10 luglio, invece, Mosca ha lanciato, tra gli altri, 397 droni d’attacco Shahed e droni esca. In soli due giorni il Cremlino ha utilizzato un totale di 1.125 droni per le sue operazioni militari sul territorio ucraino.
L’Aeronautica militare di Kiev ha intanto scritto su Telegram che la scorsa notte le forze russe hanno attaccato l’Ucraina con 57 droni di vario tipo, inclusi i kamikaze Shahed: tutti i velivoli senza pilota nemici sono stati intercettati. Otto Uav kamikaze sono stati abbattuti nel nord e nell’est del Paese, sette droni-esca sono stati neutralizzati dai sistemi di guerra elettronica ed i rimanenti 32 velivoli senza pilota sono stati colpiti in 10 località.
L’attacco ha preso di mira Zaporizhzhia e i territori di prima linea delle regioni di Donetsk, Kharkiv, Sumy e Dnipropetrovsk. I detriti dei droni abbattuti sono caduti in sei località. “L’attacco nemico continua: una nuova ondata di Shahed sta arrivando da nord-est“, ha quindi concluso l’Aeronautica.
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