25 aprile, vigilia di polemiche a Genova dopo l’invito del governo alla “sobrietà”
Genova. Immancabili polemiche alla vigilia del 25 aprile, festa della Liberazione dal nazifascismo, quest’anno giunta all’80esimo anniversario ma segnata anche dal lutto nazionale di lunghezza record per la morte di papa Francesco. “Tutte le cerimonie sono consentite naturalmente, tenuto conto del contesto e quindi con la sobrietà che la circostanza impone a ciascuno“, l’invito del ministro Nello Musumeci che crea più di un mal di pancia in Liguria, dove il clima è esacerbato ulteriormente dalla campagna elettorale per le comunali nel capoluogo. Sullo sfondo anche il caso della presunta aggressione fascista ai danni di un sindacalista della Cgil, vicenda i cui contorni non sono ancora stati chiariti.
A differenza di altri comuni italiani che hanno ridotto o cancellato i festeggiamenti, a Genova il programma delle celebrazioni ha subito variazioni unicamente per l’agenda del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha confermato la visita a Genova ma ha imposto tempi più stretti per poter essere a Roma nel pomeriggio, quando confluiranno nella capitale i leader stranieri attesi sabato al funerale del pontefice: in tarda mattinata il capo dello Stato sarà a Staglieno per una cerimonia istituzionale, subito dopo al teatro Ivo Chiesa per la prima dello spettacolo D’oro. Il sesto senso partigiano. Nel pomeriggio il consueto corteo lungo via XX Settembre con omaggio ai partigiani caduti e la chiusura in piazza Matteotti con le autorità del Comune e della Regione.
Sanna (Pd): “Ma quale sobrietà, il 25 aprile si celebra a voce alta”
“Genova si è liberata da sola. Prima degli altri. È la città dei partigiani, di Aldo Gastaldi ‘Bisagno’, della Resistenza vera. Quella che ha cambiato il corso della storia. E ogni anno, il 25 aprile, Genova onora quella memoria. Con forza, orgoglio e passione – esordisce Armando Sanna, capogruppo Pd in Regione -. “Il 25 aprile non è solo storia, è una battaglia di valori: libertà, giustizia, uguaglianza, antifascismo. E per questo invito tutte e tutti a scendere in piazza, giovedì 25 aprile, per celebrare insieme una delle date più importanti della nostra democrazia – continua Sanna – Abbiamo sentito dire che il 25 aprile andrebbe celebrato ‘con sobrietà’. Ma chi lo dice non ne conosce il significato profondo. La Resistenza non è mai stata ostentazione, è sempre stata dignità. Silenzio e canto. Onore e memoria”.
“Oggi, in un Paese dove si tenta di oscurare il senso del 25 aprile, anche con scelte come il lutto nazionale per la morte del Papa, usato in modo strumentale, rispondere con sobrietà significa accettare l’oblio. E allora no – conclude il capogruppo Pd – Il 25 aprile si celebra a voce alta. Con Bella Ciao cantata a squarciagola. Con i racconti dei partigiani, i giovani in piazza, le bandiere al vento. Con tutto l’amore che abbiamo per la democrazia. La Liberazione è di tutti. Di chi ha combattuto contro il nazifascismo. Di chi oggi alza la voce contro ogni autoritarismo”.
La replica dell’assessore Maresca
Al Pd ha replicato l’assessore comunale al Patrimonio e al Porto Francesco Maresca: “La festa della Liberazione è una festa del paese che non deve assolutamente essere strumentalizzata a fini politici. Dobbiamo ricordare la storia della nostra città medaglia d’oro al valor militare e del nostro paese e ricordare gli eroi che ci hanno liberato. Onoreremo come sempre la Liberazione e trovo vergognoso che esponenti di sinistra invece di rispettare la storia del nostro paese strumentalizzino e facciano propaganda politica”.
Maresca si sofferma quindi sulla visita del presidente Mattarella: “Sarà un grande onore poterlo avere nella nostra città il giorno del 25 aprile. La liberazione deve essere vista anche come monito verso le guerre attuali, verso tutti i popoli che soffrono le tirannie e tutti coloro che combattono per la pace, e ribadisco il mio massimo impegno per aiutare a portare segnali di pace anche da parte della nostra città”.
Giordano (M5s): “Sobrietà? Abbiate il coraggio di dichiararvi antifascisti”
“Domani, come capogruppo M5s in Regione Liguria da sempre in prima linea per una società più giusta per tutti, parteciperò al corteo del 25 aprile – annuncia Stefano Giordano -. Convintamente, come faccio da anni, sfilerò per commemorare chi ha sacrificato la propria vita per la nostra libertà. È una data intoccabile per chi crede veramente nei valori che hanno permesso al nostro Paese di vivere in pace e democrazia. Una data che non ammette le ambiguità che certe destre cercano di sdoganare. Fa sorridere che proprio nel giorno della Liberazione, dalla destra al potere arrivi l’invito alla sobrietà. Come dire: non festeggiate troppo la libertà conquistata! Incommentabili. Come lo è stato il presidente del Consiglio regionale della Liguria, secondo cui il 25 aprile dovremmo onorare anche i caduti di Salò. A Balleari e a tutto il centrodestra consiliare dico: abbiate il coraggio di dichiararvi antifascisti. Solo chi prende apertamente le distanze dal fenomeno che ha causato un atroce periodo di sofferenze, può permettersi di dispensare consigli ai rappresentanti delle istituzioni”.
Arboscello (Pd): “Contro ogni revisionismo”
“Contro ogni forma di revisionismo e contro il tentativo di riscrivere la storia, dobbiamo affermare con forza che la Liberazione è stata e resta il fondamento della nostra Repubblica – ha aggiunto il consigliere regionale del Pd Roberto Arboscello dopo le celebrazioni per il 25 aprile a Carcare – E oggi, in un tempo in cui la democrazia è sotto pressione, nel nostro Paese e in molte parti del mondo, è ancora più importante rinnovare il nostro impegno antifascista, nelle istituzioni e nelle piazze”.
Uil Liguria in piazza con le bandiere listate a lutto
La Uil Liguria annuncia: “Viste le giornate di lutto proclamate per la scomparsa di Papa Francesco, in segno di rispetto, la Uil parteciperà con le bandiere ornate con il nastro nero“.
“Saremo in corteo per celebrare gli ottant’anni dalla Liberazione in una città a forte vocazione antifascista, che si liberò con una rivolta dei partigiani che costrinsero i tedeschi alla resa incondizionata. Per rispetto verso un papa che ha sostenuto le cause degli ultimi, delle lavoratrici e dei lavoratori e della pace, listeremo le nostre bandiere a lutto – commenta Riccardo Serri, segretario generale Uil Liguria – Celebreremo ancora la Liberazione che ha consentito al Paese di rinascere e di puntare alla crescita e allo sviluppo. Rinnoveremo, quindi, l’impegno a rendere effettivi e concreti i diritti di cittadinanza e di libertà che non sempre sono garantiti e fruibili da tutte le persone. Ottant’ anni dopo sono ancora intatti i valori che ci portano a difendere democrazia, pace e lavoro in ogni piazza. Valori che, giorno dopo giorno, vanno rilanciati in ogni luogo di lavoro e aggregazione”