Lazio

23 arresti in due settimane

Ventisei colpi tra furti e rapine in pochi giorni: è il bollettino con cui la Questura di Roma fotografa l’ultima ondata di reati predatori che ha investito la Capitale.

Un lavoro senza sosta, quello degli agenti, che si stanno muovendo nelle aree più sensibili della città – banchine della metro, vie del centro, quartieri commerciali – dove la folla diventa terreno fertile per chi vive di piccoli e grandi scippi.

Uno dei blitz più significativi è avvenuto alla stazione Ottaviano della metro A. Qui un diciannovenne peruviano, insieme a un complice, avrebbe approfittato del caos all’apertura delle porte per bloccare una passeggera e infilarle una mano nella tasca del giubbotto, portandole via il cellulare.

Il compare è sparito in un lampo tra i vagoni; lui invece ha tentato la mossa del “passante anonimo”, sedendosi su una panchina in banchina, sperando di confondersi tra i viaggiatori.

Ma la vittima ha lanciato l’allarme subito, e gli agenti del Commissariato Prati sono piombati sul posto: in pochi minuti lo hanno riconosciuto e arrestato.

Sempre Prati è stato impegnato poco dopo in un episodio ben più violento, a due passi da piazza Navona. Un turista americano e un suo amico sarebbero stati accerchiati e picchiati da un gruppo di persone: calci, pugni, poi la rapina di portafogli, documenti, smartphone e persino un orologio.

La svolta è arrivata quasi in tempo reale: uno dei telefoni rubati è stato localizzato e le pattuglie sono risalite fino a piazza della Chiesa Nuova. Qui gli agenti hanno fermato uno dei presunti aggressori, con graffi ancora freschi e un curriculum di precedenti già lungo. Per lui, fermo immediato per rapina aggravata e lesioni.

Decisivo anche l’intervento del Commissariato Sant’Ippolito, che ha rintracciato un 47enne italiano ritenuto responsabile di una rapina in un supermercato di via di Casal Bertone.

Armato di un oggetto appuntito, avrebbe minacciato il cassiere puntandoglielo prima al fianco, poi alla gola, costringendolo a consegnare i soldi.

A tradirlo, un’immagine: un fotogramma delle telecamere e la foto scattata da un dipendente in cui compariva un tatuaggio molto riconoscibile sul dorso della mano. Dettaglio sufficiente per chiudere il cerchio e arrestarlo nella sua abitazione.

Tutti interventi che si inseriscono nel piano anticrimine messo in campo dalla Questura per stringere la morsa sui reati predatori, dall’ansa del Tevere ai confini più periferici.

Il bilancio finale è netto: 14 arresti per rapina e 9 per furto nelle ultime due settimane. Numeri che raccontano una città in cui il crimine si muove veloce, ma le risposte delle forze dell’ordine ancora di più.

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