2.500 imprese in più in tre mesi. Cala l’agricoltura
Roma non si ferma. Anzi, riparte. E il 2025 conferma come il ruolo della Capitale sia da locomotiva economica del Lazio lasciando alle spalle la crisi con un segnale chiaro: le nuove imprese superano le chiusure per il terzo trimestre consecutivo.
I numeri parlano da soli. Tra luglio e settembre sono state 5.256 le nuove iscrizioni alla Camera di Commercio contro 2.751 cessazioni, per un saldo positivo di 2.505 aziende. Un trend che racconta una città viva, che nonostante le difficoltà continua a scommettere su se stessa.
Nel complesso, le imprese registrate a Roma e provincia sono oggi 437.256, di cui 335.529 attive. Un patrimonio immenso di artigiani, commercianti, startup, professionisti e piccole realtà che ogni giorno tengono in piedi l’economia della Capitale.
Roma traina il Lazio: il 72% delle imprese è nella Capitale
Anche stavolta è Roma a tirare la volata al resto della regione. Nel Lazio, infatti, si contano 6.737 nuove iscrizioni e 3.817 cessazioni, con un saldo positivo di 2.920 imprese.
E di queste, oltre il 71% ha sede nella Capitale: segno che il motore economico continua a pulsare qui, tra botteghe di quartiere, coworking e aziende che innovano.
Agricoltura in sofferenza, ma cresce la fiducia
C’è però un settore che arranca: l’agricoltura. Nel giro di pochi mesi le aziende agricole sono scese da 10.932 a 10.806, circa 130 in meno rispetto all’inizio dell’anno.
Un calo contenuto, ma simbolico di un comparto che fatica a stare al passo con i costi e con le trasformazioni del mercato.
Eppure, nel quadro generale, la fiducia non manca. Roma resta la “Capitale delle imprese italiane”, e le previsioni per il 2025 sono incoraggianti.
Nel 2024 la città era già prima in Italia per saldo positivo tra iscrizioni e cessazioni, e tutto lascia pensare che anche quest’anno manterrà il primato.
Dal post-pandemia alla ripartenza
I livelli pre-Covid restano lontani – nel 2019 le imprese registrate erano 502.331, oggi circa 65mila in meno – ma la direzione è quella giusta.
Dopo anni di incertezze, Roma torna a respirare, a produrre, a investire. E il suo tessuto economico – fatto di botteghe storiche e nuove realtà digitali, imprese familiari e startup creative – dimostra che la Capitale ha ancora voglia di crescere.
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