1 milione di sfollati. Proteste dei famigliari degli ostaggi
Malgrado il No di 600 ex capi e dirigenti di Idf e Servizi, oggi Israele dovrebbe approvare un piano per occupare vaste aree della Striscia di Gaza, con lo sfollamento di circa un milione di palestinesi, cercando di scoraggiare ogni ritorsione di Hamas contro gli ostaggi. La convocazione del gabinetto di sicurezza da parte di Netanyahu è prevista per le 18 ora locale, le 17 in Italia. Secondo diversi media israeliani – tra cui Ynet e l’emittente pubblica Kan – la campagna militare dovrebbe durare tra 4 o 5 mesi e coinvolgere quattro o cinque divisioni dell’Idf. Il piano eluderebbe gli avvertimenti di alti ufficiali militari sui rischi per gli ostaggi detenuti. Il capo di stato maggiore Eyal Zamir ha già informato nei giorni scorsi il gabinetto, sulle difficoltà di un’operazione di conquista dell’enclave: “Ci vorrebbero anni”, ha dichiarato. Lo scopo dell’occupazione sarebbe distruggere ciò che resta di Hamas per ottenere la liberazione di 50 ostaggi ancora detenuti, circa 20 ancora vivi, dopo il fallimento dei recenti colloqui per un accordo.
La prima fase: evacuazione a Gaza city e infrastrutture per gli sfollati – Secondo Channel 12 news, il piano si dividerebbe in due fasi. Nella prima, Israele lancerebbe l’avviso di evacuazione ai residenti di Gaza City (circa 1 milione di persone): durerà diverse settimane, il tempo necessario per costruire spedali e campi per gli sfollati nella zona centrale di Gaza. Nella seconda fase il via all’offensiva militare, con l’annuncio di Donald Trump del potenziamento degli aiuti umanitari in coordinamento con Israele. Un piano alternativo sul tavolo, secondo l’emittente Kan, sarebbe quello di circondare Gaza City e il centro di Gaza, bloccare gli aiuti a quelle aree e lanciare raid mirati, piuttosto che una conquista completa.
Seconda fase: l’occupazione al centro nord, gazawi spinti a sud, il discorso di Trump – La mossa iniziale della campagna militare sarebbe la conquista di Gaza City e della parte centrale della Striscia, spingendo circa la metà della popolazione dell’enclave verso sud, nella zona umanitaria di Al-Mawasi. I centri di distribuzione degli aiuti si espanderanno, con donazioni da circa 1 miliardo di dollari dagli Stati Uniti e da altri Paesi, secondo l’emittente Channel 12. Stando alla tv pubblica israeliana Kan, oltre a Gaza City nel nord, il piano prevede di estendersi ai campi nella Striscia centrale. Così la popolazione civile verrà ulteriormente spinta verso sud. Si svolgeranno manovre nelle aree in cui si ritiene siano tenuti gli ostaggi, con l’obiettivo di evitare loro qualsiasi danno.
No all’occupazione dalle famiglie degli ostaggi – Il quotidiano Times of Israel prevede l’approvazione del piano da parte della maggioranza del Gabinetto, malgrado nel governo israeliano ci siano voci contrarie all’occupazione di Gaza, come quella del ministro degli Esteri Gideon Sàar. La testata riferisce il monito rivolto all’esercito dalle famiglie degli ostaggi: opporsi al piano di occupazione di Gaza. La madre dell’ostaggio Matan Zangauker ha invitato gli israeliani a protestare fuori dalla riunione di gabinetto prevista per stasera, denunciando “il punto di non ritorno” per un accordo sul rilascio degli ostaggi. Il premier Benjamin Netanyahu – ha scritto Einav Zangauker su X – aveva promesso che avrebbe cercato di raggiungere un accordo per liberare gli ostaggi, “ma ha approfittato del mio dolore, di quello delle famiglie, di tutta la nazione ferita e ha mandato all’aria l’accordo”. “Chi parla di un accordo globale – ha proseguito la donna – non va a conquistare la Striscia e mette in pericolo ostaggi e soldati (…). Netanyahu e i suoi partner stanno per condannare” Matan “a morte”, ha aggiunto in una dichiarazione video, invitando i manifestanti a “inondare le strade della nazione a partire da stasera”.
Secondo Times of Israel, il Forum delle famiglie degli ostaggi non si è unito alle dichiarazione di Zangauker, preferendo rilasciare una nota separata. Il documento esorta il capo dell’Idf Eyal Zamir a opporsi al piano: “Capo di Stato Maggiore, le chiediamo di rimanere saldo. Lei è il comandante supremo. Non acconsenta a mettere in pericolo i nostri cari”, si legge nella dichiarazione. Il gruppo afferma che l’opinione pubblica è favorevole a un accordo che liberi tutti i 50 ostaggi, compresi almeno 28 che si ritiene siano stati uccisi. “Qualsiasi altra decisione sarebbe chiaramente disumana e comporterebbe un disastro per gli ostaggi e per l’intero Israele”, afferma il gruppo.
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