1 Maggio, De Luca: “Morti sul lavoro, numeri da paesi in guerra”
Morti sul lavoro e salario minimo, Vincenzo De Luca si esprime su questi temi davanti ai giornalisti in vista del primo maggio, la festa dei lavoratori
“Io credo che questa delle morti sul lavoro sia veramente una tragedia non più tollerabile: nessuno immagina di avere la certezza assoluta quando si va a lavorare la mattina, ma qua abbiamo dei numeri veramente da paese in guerra, non da incidenti sul lavoro. Parliamo di migliaia di morti, non è più tollerabile”. Lo dice il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, parlando a Napoli a margine della conferenza stampa di presentazione dell’edizione 2025 del Ravello Festival.
“E’ necessario – sostiene il governatore – avere misure organizzative, misure di controllo, ma è necessario che cresca il livello di sensibilità, di civiltà, di rispetto umano. C’è stato un uomo che non abbiamo più fra noi, Papa Francesco, che aveva insistito sui valori umani fondamentali. Deve maturare quella coscienza, quella consapevolezza, altrimenti faremo sempre fatica a capire che chi va a guadagnarsi il pane deve essere tutelato due volte. Auguriamoci che cresca questa cultura, questa sensibilità, questo senso di unità nazionale, di unità del nostro popolo. Dobbiamo ancora fare dei passi in avanti” chiosa De Luca.
“Non conosco nel dettaglio i provvedimenti che il governo annuncerà in occasione dell’1 maggio, ma credo che questa delle morti sul lavoro sia veramente una tragedia non più tollerabile” ha aggiunto.
Ma il presidente della Regione Campania, in conferenza stampa, si è espresso anche a proposito della proposta sul salario minimo rilanciata dalla segretaria del Pd, Elly Schlein, in un’intervista al Corriere della Sera, in occasione dell’1 maggio. “E’ sicuramente interessante – ha detto – ma bisogna entrare nel merito, perché il 90% dei contratti di lavoro vanno oltre il salario minimo, quindi bisogna stare attenti che non diventi un boomerang”.
De Luca condivide l’idea di “avere una base salariale non contestabile, però ci sono aspetti delicati in merito a questo problema. L’Italia è l’unico Paese occidentale che ha visto diminuire i propri salari negli ultimi 20 anni. Abbiamo una crescita del numero assoluto di occupati, ma dal punto di vista del reddito siamo tornati indietro, con problemi sociali di grandissimo rilievo”. Infine De Luca, a proposito del monito sui salari del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si augura che “cresca in Italia un clima di maggiore unità sulle questioni fondamentali che riguardano il nostro Paese”.
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